Leo Lionni
Mentre i suoi compagni raccolgono il cibo per l’inverno, il topino Federico sembra distratto. «Federico, perché non lavori?» chiedono gli altri topolini. Ma Federico, in realtà, sta facendo qualcosa di incredibilmente prezioso: raccoglie i raggi del sole, custodisce il blu dei fiordalisi, il rosso dei papaveri nel frumento giallo, il verde delle tenere foglie d’edera. E quando, nel gelo dell’inverno, i topini affamati hanno finito tutte le provviste, ecco che le parole di Federico riscaldano e dipingono, come in una tavolozza, i mille colori dell’estate. Una storia che parla di arte e poesia, indispensabile cibo per l’anima.
Autore
Lionni Leo
Nasce ad Amsterdam nel 1910 da un padre tagliatore di diamanti e da una madre cantante lirica. Emigrato negli Stati Uniti nel 1939, naturalizzato americano, diviene il direttore artistico di una grande agenzia di pubblicità, dove chiama a collaborare artisti quali Alexander Calder, Willem De Kooning e Fernand Léger. Prima di trasferirsi in Italia, a Radda in Chianti (SI), dirige la rivista «Fortune» e approda quasi per caso ai libri per bambini. Scrittore, scultore, pittore, muore nel 1999.
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Mentre i suoi compagni raccolgono il cibo per l’inverno, il topino Federico sembra distratto. «Federico, perché non lavori?» chiedono gli altri topolini. Ma Federico, in realtà, sta facendo qualcosa di incredibilmente prezioso: raccoglie i raggi del sole, custodisce il blu dei fiordalisi, il rosso dei papaveri nel frumento giallo, il...